Biogas: le matrici in ingresso

La corretta gestione delle matrici in ingresso al digestore è uno dei punti cruciali per l’ottimizzazione dei processi di digestione anaerobica.

Ma come possiamo ottimizzare l’alimentazione del digestore per cercare di rendere il più efficiente possibile il processo?

Innanzitutto per quanto riguarda la frazione liquida di carico, è bene rifarsi a tutte le accortezze segnalate nella precedente nota, facendo inoltre attenzione ai seguenti punti:

  • Miscelare precedentemente i liquami in ingresso al digestore così da uniformare il più possibile la densità della matrice; se la raccolta dei liquami delle vacche in produzione è diversa da quella del giovane bestiame è bene miscelarle prima di caricarle all’interno dell’impianto.
  • Liquami di origini differenti hanno diverse rese produttive, andrebbero quindi dosati e miscelati con metodo, evitando cosi cambi di densità e picchi o cali di produzione dovuti alle diverse rese del refluo; caricare i liquami delle vacche in produzione in alternanza con quello del giovane bestiame può causare cali e/o picchi di produzione.
  • Gestire giornalmente il carico dei reflui per evitare perdite potenziali di biogas nella pre-vasca di carico.

Per quanto riguarda invece la frazione solida del carico, è buona norma seguire alcune linee guida generali che possono aiutare a ottimizzare il sistema bio-digestore.

Innanzitutto, dove possibile, prediligere il carico dei solidi tramite un sistema separato dal carico della frazione pompabile: i sistemi di carico a tramoggia infatti possiedono un sistema di pesatura del solido in ingresso e quindi consentono una maggior precisione di carico.

Se l’impianto non è provvisto di tramoggia di carico, le matrici solide devono essere miscelate in pre-vasca insieme con la frazione liquida, facendo attenzione a mantenere pompabile il fluido: densità troppo alte in pre-vasca diminuiscono la portata dei dispositivi di carico. Inoltre, è consigliabile miscelare ad intervalli stabiliti la pre-vasca di carico per evitare stratificazioni. Sarebbe buona pratica caricare giornalmente la ricetta sia con la parte solida che con la parte liquida per evitare perdite potenziali di biogas (soprattutto nei mesi estivi).

In generale per quanto riguarda il carico dei solidi è opportuno utilizzare alcune accortezze che possono aiutare nell’ottimizzazione dell’efficienza dell’impianto:

  • Il materiale da lettiera utilizzato, andrebbe macinato.
  • L’uso di pompe trituratrici o trituratori in linea è consigliabile di modo da accorciare la fibra in ingresso (ponendo sempre un occhio di riguardo all’autoconsumo!).
  • Prediligere insilati trinciati corti in modo che la fibra sia più degradabile dai batteri.
  • Controllare la densità e le stratificazioni all’interno dei digestori: se la sostanza secca della frazione liquida in ingresso è molto bassa, è opportuno fare attenzione al carico dei solidi, soprattutto dei cereali a paglia, in quanto la loro leggerezza tende a farli galleggiare.
  • Caricare la quota necessaria di biomassa vegetale ricordandosi che all’interno del digestore alleviamo batteri: cappelli delle trincee e insilati putrefatti causano fermentazioni anomale.
  • Prediligere il carico di letami freschi non stoccati in modo da non perdere potenziale di produzione ed evitare fermentazioni aerobiche nei periodi che precedono il carico.

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