Il futuro della PAC

Il 2023 segna l’inizio del quinquennio della nuova PAC 2023/27. Sebbene le misure legate ai nuovi pagamenti entreranno in vigore solo dal 1° gennaio 2023 (salvo sorprese), è bene fin da ore focalizzare l’attenzione sulle principali novità contenute nel Piano Strategico PAC che l’Italia ha trasmesso alla Commissione Europea (attualmente in fase di approvazione) e che impatteranno già sulla programmazione delle semine autunnali. I pagamenti della nuova PAC saranno 5:

  • Sostegno al reddito di base;
  • Sostegno ridistributivo al reddito (per aziende con meno di 50 ha di SAU);
  • Sostegno ai giovani agricoltori (capoazienda con formazione/competenza ed età inferiore ai 40 anni);
  • Regime per il clima e l’ambiente (ECOSCHEMI);
  • Pagamenti accoppiati.

Rimangono i titoli ma cambia il loro valore: la PAC applicherà ancora il sostegno al reddito in base ai titoli in possesso dell’azienda nel 2022 (non ci sarà riassegnazione dei titoli) ma il loro valore sarà notevolmente ridotto (circa il 45% in meno) ed ingloberà il pagamento greening; gli impegni del greening entreranno, modificati, a far parte della nuova condizionalità.

La Condizionalità sarà rafforzata ovvero aumenteranno il numero dei CGO (Criteri di Gestione Obbligatoria) e delle BCAA (Buone Condizioni Agronomiche Ambientali) che le aziende dovranno rispettare per ricevere i pagamenti diretti.

La diversificazione(ovvero 3 diverse colture presenti nel periodo di riferimento sulla superficie aziendale a seminativo)  lascia il posto alla rotazione ovvero al cambio di coltura  almeno una volta l’anno a livello di parcella (escluse le colture pluriennali, le piante erbacee e le foraggere), questo significa che non sarà più possibile la successione di anno in anno del mais sullo stesso terreno ma sarà consentita, perché  interrompe la monosuccessione, la coltura intercalare (ad es. loiessa-mais).

Le EFA saranno calcolate secondo una nuova percentuale: il 4% dei seminativi dovrà essere destinato ad aree ecologiche ossia terreni a riposo o elementi caratteristici del paesaggio (che sarà bene cominciare a dettagliare e quantificare già dalla redazione del piano grafico di quest’anno). Non saranno più considerate EFA le superfici coltivate a leguminose (es. medica, miscugli EFA)

Infine già dal 2023 l’Italia adotterà la condizionalità sociale ossia il rispetto delle norme sui contratti di lavoro e sulla sicurezza in ambiente lavorativo.

Come recuperare le risorse che le aziende perderanno con la riduzione del valore dei titoli? Con il nuovo  Regime per il clima e l’ambiente (obbligatorio per ogni stato membro).

L’Italia ha proposto 5 Ecoschemi, 2 dei quali di interesse per le aziende zootecniche:

Ecoschema 1 – pagamento per il benessere animale e la riduzione di utilizzo di antibiotici, con 2 livelli di intervento:

  1. Rispetto delle soglie di impiego di antibiotico con pagamento annuo di 66,00€/UBA;
  2. Adesione al SNQBA (Sistema Nazionale di Qualità del Benessere Animale) e svolgimento di attività di pascolamento per un periodo di almeno 30 gg/anno per le vacche e 3 mesi/anno per le manze con pagamento di 240 €/UBA.

Ecoschema 4 – pagamento per i sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento che prevede il pagamento di 110 €/ha per le superfici a seminativo coltivate in rotazione a leguminose e foraggere senza l’utilizzo di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari nel corso dell’anno.

Altre risorse potranno arrivare infine dal sostegno accoppiato al reddito per animale – Latte bovino destinato alle vacche che partoriscono nell’anno e rispettano i requisiti qualitativi ed igienico-sanitari (invariato rispetto alla PAC 2015-2022) ed il pagamento accoppiato per le colture proteiche -soia e leguminose.

Non esitate a contattarci per telefono o al seguente indirizzo mail info@farmconsulting.it

Comments are closed.