Biogas e liquami

A proposito della corretta gestione degli impianti biogas standard agricoli nelle newsletter precedenti abbiamo parlato di problematiche importanti quali l’importanza dell’analisi FOS/TAC, il contenimento dell’H2S e la gestione delle temperature all’interno dei digestori. Queste tematiche sono strettamente legate all’ingresso dei reflui zootecnici all’interno del digestore.

Considerate le grandi quantità d’acqua che caratterizzano i liquami stessi, le prime problematiche che possiamo considerare sono sicuramente “temperatura” e ”HRT (tempo di ritenzione idraulica)”.

I grandi volumi che caratterizzano i reflui zootecnici tendono ad abbassare le temperature interne dei digestori (soprattutto nei mesi invernali); questo è principalmente dovuto alla differenza di temperatura tra i liquami in ingresso e in uscita.

I tempi di ritenzione idraulica sono inversamente proporzionali al numero di metri cubi in ingresso nel digestore: più metri cubi si caricano giornalmente, più diminuisce  l’HRT del digestore.  Riducendo i tempi di ritenzione, il digestante sosta meno all’interno dell’impianto, in questo modo i batteri hanno meno tempo per aggredire la sostanza organica e produrre metano con conseguenti perdite potenziali di produzione in mᶟ biogas/mᶟ digestato.

Un’altra tematica strettamente legata all’ingresso di reflui nell’impianto è la diluizione causata dell’acqua presente nei reflui: liquami con scarso contenuto di sostanza secca possono portare nel breve-medio periodo a cambi di densità, stratificazioni e croste all’interno del digestore.

Per cercare di ovviare a queste problematiche sarebbe buona cosa procedere, nel carico del digestore e nella gestione generale dell’impianto con le seguenti accortezze:

  • Se possibile, nei mesi invernali, preriscaldare il refluo in ingresso nella prevasca di carico (se presente).
  • Nei mesi estivi fare attenzione all’acqua di bagnatura delle doccette in stalla; le doccette con radar captano la presenza animale favorendo il risparmio idrico e diminuendo la diluizione del refluo.
  • Se i reflui in ingresso hanno una sostanza secca scarsa e di conseguenza si hanno problemi di densità in impianto è auspicabile correggere la densità addensando il refluo stesso (con del separato solido per esempio).
  • Impostare una corretta miscelazione (anche di fondo) per prevenire stratificazioni o croste.
  • Caricare una ricetta bilanciata in base ai tempi di ritenzione in impianto per evitare perdite potenziali di biogas.

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