Le aziende zootecniche necessitano di una campagna che metta a disposizione foraggi da utilizzare per l’alimentazione delle vacche. È allo stesso tempo una questione di quantità e di qualità delle produzioni. Ognuno è convinto di operare al meglio in entrambe queste direttrici.
Frequentando diverse aziende, anche negli stessi areali, abbiamo imparato che, come per le vacche, anche per i foraggi la mano dell’agricoltore produce differenze sostanziali. C’è chi trincia sempre in anticipo ed ottiene prodotti umidi e chi in ritardo e fa fatica a compattare le trincee. C’è chi produce una medica che invoglia le vacche a mangiarne e chi produce mediche “vecchie”, con poca foglia o tabaccate. In tutti i casi chiamiamo questi prodotti medica, silomais, loietto, ecc. come se fossero copie dello stesso prodotto. Niente di più vario esiste in effetti sul fronte foraggi.
È bene ricordare che, in una situazione normale, si acquista all’esterno ciò che serve a completare i fabbisogni degli animali, a partire da ciò che viene prodotto in azienda. Di sicuro i foraggi aziendali verranno utilizzati, anche in caso di qualità non completamente soddisfacente (quante cose potrebbero dire le manze al riguardo).
Possiamo dire con relativa certezza che se valutassimo i nostri foraggi come se ce li consegnasse un esterno, avremmo da litigare per pagargli per intero la fattura di vendita. Dunque occhio e chiediamo pareri ai tecnici… Sono lì apposta!