La 4.0 prevede che, salvo che non siano stati versati acconti per il 20% dell’imponibile entro fine 2022, gli acquisti 2023 di macchinari idonei a rientrare in questi benefici, generino un credito d’imposta pari al 20% della spesa netta. Nel corso del 2024, salvo modifiche, tale percentuale scenderà al 10%. Si vede subito che sono lontani i tempi in cui il credito d’imposta era pari al 50% e poi al 40%. Coloro che hanno goduto di tali importanti agevolazioni, ed anche quelli che, per quanto inferiori, continueranno a goderne per gli acquisti futuri, non hanno tuttavia terminato il loro lavoro. A maggior ragione, viste le sanzioni previste, devono fare attenzione alla gestione della interconnessione ed ai dati che il macchinario genera. Colui che venisse in azienda per un controllo, non chiederà solo la verifica dell’esistenza della interconnessione; vorrà verificare anche l’utilizzo dei dati generati dal sistema da parte dell’azienda che ha effettuato l’investimento. L’assenza di reportistica e di utilizzo dei dati rischia di essere un fardello pesante cui far fronte.
Vista la mole di investimenti che molte aziende hanno compiuto, invitiamo a dare la massima attenzione a questi problemi. Il rischio di dover restituire il beneficio a cui si potrebbe aggiungere un’ammenda di pari importi non è trascurabile.
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