I numeri sono una parte fondamentale della vita di un imprenditore. Sono la base da cui muove ogni considerazione ed ogni scelta. Senza un numero di partenza, ogni considerazione è lecita. Anche la più strampalata. Troppo spesso e diffusamente, a volta apposta, ci si esprime con degli aggettivi al posto dei numeri.
Si usano termini quali: buono, alto, gramo, sufficiente, normale, ecc. Queste parole esprimono, ma non sempre, il grado di soddisfazione personale.
Ci sono aziende che considerano un ottimo risultato produrre 35 litri di media. Per altre questa produzione è del tutto insoddisfacente. C’è chi considera un PR di 20 un risultato deludente, mentre per altri sarebbe un ottimo obiettivo.
Siamo già entrati nel campo del confronto: le parole, in quanto soggettive, non possono essere confrontate. Con i numeri il confronto è facile ed immediato.
Ciascuno può vedersi su una scala ideale e percepirsi su un gradino di questa scala. Ognuno è in grado di valutare quanti gradini ha davanti a sé e quanti ne ha fatti da inizio scala.
Si è diffusa nel corso degli anni una buona sensibilità relativa ai numeri di stalla. Oltre ai dati produttivi, sono diventati patrimonio diffuso e di confronto una serie di dati di fertilità e, più in generale, alcuni numeri indicatori del momento che la mandria attraversa. Parlo dei giorni medi di lattazione, del periodo volontario di attesa, dell’età al primo parto, ecc. Ancora molta acqua deve tuttavia passare sotto i ponti, affinché questi numeri dettino realmente le scelte di gestione aziendale. C’è infatti ancora troppa distanza tra il numero, ormai molto spesso disponibile, e la decisione. Avere numeri disponibili e non utilizzarli per decidere equivale a non averli.
Il discorso dei numeri si fa ben più difficile quando passiamo alle grandezze economiche. Qui la disponibilità dei numeri è veramente irrilevante. Ho persino timore ad immaginare su cosa si basino le scelte imprenditoriali in mancanza di numeri.
Quando potrà succedere che le aziende si confronteranno sui costi e sui ricavi legati alla produzione del litro di latte?
Ognuno sa che avere un costo alimentare di 24 o di 30 centesimi al litro, costituisce una differenza enorme. Se non conosciamo il numero che caratterizza la nostra azienda, come possiamo affrontare la questione e migliorare? Avere un costo operativo totale di 35 o 45 centesimi al litro fa tutta la differenza del mondo. Avere un break even di 30 centesimi o 38 cambia radicalmente le prospettive nelle quali vive un’azienda.
Il range di variabilità dei dati che ho citato si riferisce ad un ampio numero di aziende; non è da pensare che il livello più alto corrisponda ad aziende scarse. Tutt’altro.
Ah, i numeri!
I numeri, arabi aggiungerei, hanno consentito all’umanità uno sviluppo altrimenti impensabile.
I numeri, per i nostri scopi, non ti lasciano scampo: sono refrattari alle parole ed agli abbellimenti, e finché non li hai migliorati stanno lì davanti a te in attesa che tu li cambi.
Arrigo Milanesi